Libri, spettacoli e film sull’immigrazione

Tra le diverse esperienze scolastiche fatte in preparazione del progetto le più interessanti sono state le seguenti:

  • L’incontro con un musicista di origini africane che ha illustrato e suonato diversi strumenti tipici della tradizione del suo paese. La sua storia e le attività musicali si possono trovare sul seguente link: https://dudukouate.jimdo.com/progetti-musicali/
  • La visione di due spettacoli a teatro :
  1. OCCIDENT EXPRESS (Haifa è nata per star ferma) con Ottavia Piccolo

TRAMA IN BREVE
Nel 2015 una donna anziana di Mosul si mise in fuga con la nipotina di 4 anni: ha percorso in tutto 5.000 chilometri, dall’Iraq fino al Baltico, attraverso la cosiddetta “rotta dei Balcani”.
COMMENTO
Questo spettacolo permette al “pubblico occidentale” di immedesimarsi nel personaggio di Haifa, immaginare le sensazioni che ha vissuto e capire quello che un uomo o una donna devono passare prima di arrivare in Europa attraversando la “rotta dei Balcani”. È uno spettacolo molto toccante anche grazie alle capacità recitative di Ottavia Piccolo e alle musiche suonate dall’orchestra multietnica di Arezzo.





2. DA QUESTA PARTE DEL MARE da Gianmaria Testa con Guseppe Cederna

TRAMA IN BREVE Lo spettacolo è un viaggio struggente per storie e canzoni che porta sul palco le riflessioni di Gianmaria Testa sulle migrazioni, sulle radici e sul senso dell’umano, partendo dal libro omonimo apparso in libreria nel 2016
COMMENTO Apparentemente lo spettacolo sembra fatto di poco o niente: un mucchio di pietre che sono lapidi e sepolcro, un poco d’acqua che scorre, un piccolo fuoco, qualche canzone con la voce di Gianmaria, un cappotto, un paio di sedie e un uomo al centro di tutto. Le diverse storie narrate da Giuseppe Cederna ci permettono di capire quello che provano quelle persone che vogliono raggiungere a tutti i costi questa parte del mare: l’Europa.

Tra le letture, un romanzo in particolare: “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio” di AMARA LAKHOUS



TRAMA IN BREVE
C’è stato un omicidio in un palazzo di Piazza Vittorio, a Roma, e i vicini, uno dopo l’altro, narrano la propria versione dei fatti. Allo stesso tempo, essi ricostruiscono il loro passato, le loro storie e le loro vite quotidiane di migranti, tra gli estremi dell’integrazione e del rifiuto che la capitale fa provare loro alternativamente.
COMMENTO
L’autore, uno scrittore algerino che usa l’italiano per i suoi romanzi,  ci vuole far riflettere sull’immigrazione in Italia, essendo essa un tema molto attuale. Inoltre,  oltre a volerci mostrare cosa provano gli immigrati una volta entrati in Italia, ci fa capire che i pregiudizi esistono per tutti e da parte di tutti: ogni capitolo è scritto dal punto di vista di ogni personaggio e nessuno è esente dal pregiudizio verso l’altro, per lui straniero. Ci vuole infine fare capire che per ogni cosa che succede non devono essere incolpati gli immigrati, perché anche tra di loro non ci sono solo i cattivi ma anche i buoni. Non si devono avere pregiudizi nei confronti delle persone solo perché hanno un diverso colore di pelle, diverse usanze, diverse abitudini…

Moltissimi sono i film sull’immigrazione e sull’emigrazione. Nelle note seguenti riportiamo i titoli e una breve scheda dei titoli a nostro giudizio più interessanti per una possibile cineteca, scelti tra film drammatici e commedie, di registi italiani o stranieri...

Sull’emigrazione italiana:

«Il cammino della speranza»  (P. Germi, 1950)

Dalla Sicilia, un gruppo di minatori a causa della mancanza di lavoro tenta la fortuna andando in Francia; ma qui gli esuli vengono ingannati da colui che li aveva ingaggiati e costretti dalla polizia a rientrare in Italia. Alcuni di loro però non demordono e riescono alla fine a convincere i finanzieri a farli oltrepassare il confine.

«Rocco e i suoi fratelli»  (L. Visconti , 1960)

Ispirato ai racconti di Testori (Il ponte della Ghisolfa, 1958). Una famiglia di contadini lucani si trasferisce a Milano negli anni del boom economico e si disgrega, nonostante gli sforzi della vecchia madre per tenerla unita. Una grande tragedia greca sotto forma di una sorta di melodramma popolare. Una tragedia che coinvolge un'intera famiglia italiana del Meridione emigrata al Nord, che dietro al dramma dell'emigrazione, dell'integrazione e della ricerca del lavoro ( sempre attuale) parla della fragilità dell'uomo, della difficoltà a relazionarsi con il proprio simile e della sofferenza.

«Il gaucho» (D. Risi, 1964)


Marco Ravicchio guida una delegazione miserella di cineasti italiani ad un festival di Buenos Aires. Fra piccinerie e provincialismi, c'è l'opportunità di sfruttare la nostalgia per l'Italia di un emigrato che ha fatto fortuna e di conoscerne un altro che è rimasto un poveraccio.

«Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata » (L. Zampa, 1971)


Amedeo Battipaglia, italiano ormai non più giovane emigrato in Australia, decide che è arrivato il momento di accasarsi e, ritenendo le australiane troppo emancipate per i suoi gusti, fa venire dall'Italia Carmela. Il fatto che lui non sia bello, anzi soffra di epilessia, e che lei non sia illibata, anzi sia un'ex prostituta, non impedisce ai due, dopo diverse vicissitudini, di convolare a felici nozze.

«Pane e cioccolat (F. Brusati , 1974)

Disavventure di un emigrato italiano in Svizzera: l'uomo, benché lavori, perde il permesso di soggiorno; un compatriota lo assume ma poco dopo, entrata in crisi l'azienda e persa la moglie, si suicida. Il protagonista, dopo essersi abbassato a un lavoro umiliante, decide di farsi passare per svizzero, ma durante una partita di calcio a cui assiste in un bar, si fa scoprire e cacciare. Sul treno che lo riporta in Italia ha un ripensamento e torna indietro, deciso a non arrendersi.

«Nuovomondo» (E. Crialese , 2006)

La Sicilia all’inizio del Novecento è una distesa di miseria e povertà. L’America, attraverso i racconti di quelli che vi sono immigrati, appare come il regno della ricchezza e dell’opulenza. La famiglia Mancuso decide di imbarcarsi per raggiungerla: il viaggio verso la Terra Promessa non sarà facile

Sull’immigrazione in Italia:

«Lamerica» (Gianni Amelio , 1994)


Un giovane va in Albania con un losco affarista che vuole aprire una fabbrica di calzature. Hanno bisogno di un prestanome e trovano un vecchio albanese. Ma questi fugge e il giovane lo insegue. Viaggiano insieme, ma nascono molti problemi. Oltre a essere dimenticato dal "socio", scopre che il vecchio è in realtà un italiano. Intorno a loro un paese allo sbando che campa di stenti e guarda la televisione italiana. Prenderanno infine una nave che li riporterà in Italia.

«La giusta distanza» (Carlo Mazzacurati, 2007)

Quando nel paesino di Concadalbero, alle foci del Po, arriva Mara la nuova  maestra elementare, la nebbia sembra diradarsi e gli occhi degli uomini tornano a guardare. È così per Giovanni, diciottenne al primo incarico di inviato per "Il Resto del Carlino" e per Hassan, meccanico tunisino stimato e rispettato,in una parola "integrato". Sotto lo sguardo curioso del più giovane, nasce la  storia d'amore tra i due adulti, la maestra e l’immigrato, dapprima sotto il segno dell'inquietudine (Hassan spia la ragazza al buio della sera), poi della passione, infine della tragedia e del pregiudizio.

«Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio» (Isotta Toso, 2010)

A Roma, in un vecchio condominio della ormai multietnica Piazza Vittorio, si consuma lo “scontro di civiltà” in cui le differenze emergono nel quotidiano e diventano malintesi, piccole prevaricazioni, diffidenze. Le storie dei personaggi seguono i propri percorsi, incrociandosi l’un l’altra in ragione di una condivisione forzata dello spazio, del quartiere, del palazzo e del suo ascensore, puntualmente all’origine di dispute condominiali. Ognuno dei personaggi esprime la sua solitudine, il suo male di vivere, offrendo un sunto della sua esperienza di vita: chi cerca l’ispirazione per una fotografia, chi il cane improvvisamente smarrito, chi convive con le proprie rinunce, chi con la malavita locale, chi con le vessazioni burocratiche a cui devono sottostare gli extracomunitari. Una morte improvvisa rompe il già instabile equilibrio. Tutti possono essere potenziali assassini e tutti si trovano ad incolparsi l’un l’altro.

«Io sono Li» (Andrea Segre , 2011)

Shun Li è una donna cinese, operaia tessile in una fabbrica romana, da dove viene trasferita a Chioggia per lavorare come barista in un’osteria. Qui conosce Bepi, pescatore di origini slave: il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine; un dialogo silenzioso tra culture diverse

«Terraferma» (Emanuele Crialese, 2011)

In un'isola del Mare Nostrum, Filippo, un ventenne orfano di padre, vive con la madre Giulietta e il nonno Ernesto, un vecchio e irriducibile pescatore che pratica la legge del mare. Durante una battuta di pesca, Filippo ed Ernesto salvano dall'annegamento una donna immigrata incinta in fuga dalla guerra col suo bambino. In barba alla burocrazia e alla finanza, decidono di prendersi cura di loro, almeno fino a quando non avranno la forza di provvedere da soli al loro destino.

«Fuocoammar (Gianfranco Rosi, 2016)

L'isola di Lampedusa, il punto più a sud d'Italia, dal 1990 è diventata il luogo di massiccio approdo degli immigranti clandestini provenienti dall'Africa. In poco più di vent'anni, oltre 20 mila persone sono annegate durante la traversata per raggiungere quella che per molti è la porta dell'Europa e che dovrebbe permettergli di fuggire dalla guerra e dalla fame. Qui vive Samuele, ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola.

«L’ordine  delle cose» (di Andrea Segre, 2017)

Corrado, un poliziotto della task force europea responsabile del controllo dell'immigrazione, riceve un incarico in Libia. Durante un giro di pattuglia di notte nel deserto, Corrado incontra Swada, una giovane somala che ha lasciato il suo paese devastato dalla guerra per cercare di raggiungere l'Europa. Corrado le dà qualcosa da mangiare e bere prima che lei riprenda il suo viaggio. Da quel momento però i loro destini sono legati e Corrado si ritroverà presto davanti a una scelta: rispettare i suoi ordini e la legge o salvare la vita di Swada.

a cura di Chiara Mazzoleni